Il protagonista, un giovane picciotto della mafia di Caltanissetta, “nato per uccidere”, sceglie di cancellarsi: assume un nome falso, Pierre Rousseau, e si arruola nella Legione Straniera. Inizia così un viaggio estremo, dalle caserme di Marsiglia alle giungle della Guyana, ma il vero conflitto è dentro di lui.
Sin dall’infanzia e adolescenza, in una Sicilia cruda, Ruggine impara l’omertà e la violenza come unica legge. Nessun trauma, nessun pentimento: solo il bisogno di sopravvivere, di appartenere, di non sparire.
Tra poesia e brutalità, Mi chiamo Ruggine racconta la deriva di un uomo in lotta con il proprio nome, il proprio passato, e con il desiderio disperato di essere amato.
Un amore impossibile, per Susanna, prostituta veneta, è l’unica luce che attraversa il ferro arrugginito della sua vita.
Mi chiamo Ruggine è un romanzo sulla necessità di salvarsi.
Oppure, salvare?